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La governance aziendale in “time lapse” ai tempi del COVID-19

La tecnica di ripresa in time lapse cattura i fotogrammi con una frequenza di molto inferiore a quella di proiezione. Il risultato fa sì che il tempo sembri scorrere più velocemente, i fatti di una intera giornata si concentrano e scorrono in pochi attimi. Lo stesso accade per la governance aziendale ai tempi del COVID-19.

In uno scenario di drammatica emergenza al quale nessuno era preparato, in queste ultime settimane le imprese ed il loro management hanno dovuto prendere in brevissimo tempo decisioni che in tempi di normalità avrebbero richiesto giorni, forse settimane o mesi di valutazione.

Abbiamo ascoltato, pensato, reagito in time lapse.

Le priorità sulle quali ci si è concentrati sono state principalmente due: proteggere il personale e mantenere per quanto possibile inalterata l’attività aziendale e per questa l’utilizzo in primis di strumenti per lo smart working.

INFOGEST ha sostenuto molte aziende fornendo sin da subito soluzioni per permettere ai propri dipendenti di continuare ad interagire efficientemente tra loro o di poter accedere da remoto alle applicazioni e servizi aziendali in modo sicuro, anche utilizzando dispositivi personali.

Nell’adottare soluzione di smart working vanno tuttavia osservate alcune fondamentali regole, disertando le quali si commettono errori che compromettono la sicurezza dell’intera infrastruttura IT, vediamo quali:

  1. In una confusa situazione di emergenza è possibile che siano stati scelti strumenti non professionali o che siano stati implementati senza introdurre anche le necessarie protezioni; questo potrebbe comportare rischi per la sicurezza dei dati e delle infrastrutture IT aziendali che devono rimanere il centro di attenzione.
  1. Verificare – e se necessario definire – il perimetro di operatività individuale (policy), coinvolgendo l’IT per creare processi che proteggano personale e azienda (chi può accedere a quali applicazioni o cartelle?) fornendo a ogni utente il livello di sicurezza appropriato per accedere agli strumenti e alle applicazioni di cui ha bisogno.
  2. Proteggere PC, tablet, smatphone; fuori dalla copertura del network aziendale, i dispositivi (in particolar modo se personali) diventano endpoint facilmente vulnerabili, che possono rivelare le credenziali di accesso fornendo ai criminali informatici un varco alla rete aziendale o – peggio – di introdurre virus informatici per bloccare i dati aziendali.

Per concludere.

In previsioni di tempi di normalizzazione non brevi e di uno scenario futuro che sicuramente verrà rimodellato, sarà un passaggio obbligato dover rivedere i modelli operativi. Le persone dovranno poter chiamare, accedere alle applicazioni aziendali, condividere documenti e partecipare a videoconferenze come se fossero in ufficio: occorrerà poter cambiare il luogo di lavoro, non le azioni.

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